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Maggio 2007 ©    

 

 

 

 

MAGIC URCA - AC120

 

Il completamento del progetto

 

Obiettivo 2 : miglioramento della rigidezza strutturale e riduzione del peso mediante  forme ottimizzate per la rigidezza 

Lo scafo, per come è concepito non presenta superfici piane, ne angoli di sottosquadro, e quindi potrà avvalersi della leggerissima costruzione in monoscocca. Questo sulla AC120 darà piccoli vantaggi, ma sopratutto dovrebbe permettere di chiudere lo scafo finito con tutte le predisposizioni per gli altri pezzi, in circa 500 grammi di peso (300g nella versione AC100). Questo dovrebbe permettere nella 120 di aggiungere almeno 300 grammi sul fondo dello scafo, da usare come massa di bilanciamento. Questa massa, equivarrebbe a circa 30 grammi posti nel bulbo, ma dovrebbe permettere di variare le frequenze di beccheggio dello scafo e quindi migliorare il comportamento dinamico della barca.

Nel caso della AC100, questa costruzione monoscocca, dovrebbe permettere di realizzare una barca con il Massimo peso previsto nel bulbo ma che stia molto vicina ai 3 Kg di peso complessivo. Il vantaggio è piccolo, maggiore sulla AC 100, ma non nullo.  

Dal punto di vista strutturale, la maggiore rigidezza derivante dalle forme dello scafo, dalle speciali strutture in composito di irrigidimento interno e dalla deriva ad alto modulo realizzata con carbonio unidirezionale e il metodo Swanze Castoldi di TD Model, dovrebbe garantire la massima reattività in acqua e, soprattutto un’ottima stabilità nella regolazione delle vele completato con alcuni dettagli tecnici dedicati.

 

Obbiettivo 3 ottimizzazione del piano velico:

a) Il fiocco con boma pivotante integrale

Il sistema di boma pivotante è una copia semplificata, alleggerita ed ottimizzata del medesimo dispositivo usato su Urca For Record e Urca AC10 (prima versione). Il peso di questa meccanica è leggermente superiore (20/30 grammi) a quello di un boma convenzionale ed è similare a per alcuni principi a quello montato sul classe M Scalpel di Walicki.

Offre il vantaggio di avere non solo una maggiore superficie esposta del fiocco in poppa, ma sopratutto di avere la possibilità di ingrassare le vele nelle andature portanti grazie a effetti geometrici indotti, e alla possibilità di introdurre semplici meccaniche similari all’Auto-Ease cunnigam presente sulle IOM.

Questo, unito alle altre caratteristiche geometriche permette di aver un miglior rendimento del fiocco in venti deboli e nel contempo di generare più portanza a prua rendendo al barca meno predisposta all’ingavonamento alle intensità massime di vento.

b) Ottimizzazioni sul controllo di forma della randa.

Le migliorie sul controllo forma della randa sono legate ad alcuni dettagli costruttivi.

Il primo e basilare è lo spingi-albero integrato nella struttura dello scafo e nel “coperchietto” di chiusura anteriore del pozzetto che dovrebbero permettere un ottimo e micrometrico controllo della flessione dell’albero.

Il secondo elemento è il boma randa che è dotato di 2 regolazioni supplementari: il primo è un semplice dispositivo micrometrico che permetterà di variare il twist della randa all’apertura del boma e il secondo è l’Auto-Ease cunnigam similare a quello presente sul boma fiocco.

Questi due dispositivi saranno coadiuvati da un terzo sistema di controllo di forma sulla testa della randa che sarà gestito da semplice dispositivo a cavetto di controvento regolabile che permetterà di gestire forma  e svergolatura della parte alta della vela.

Saluti, Claudio Vigada - www.Progetto-urca.com - 11/02/2012

Aprile 2011 - Studi estetici sulle vele :
Studi sulla deformazione e dettagli sui materiali e sui ferzi

Aprile 2011 - Studio semiscafo per master

Aprile 2011 - Studio fluido-dinamico parte sommersa

Ottobre 2011 - Design, disegno e ottimizzazione delle parti accessori :

Ottobre 2011 - Rendering prospettici con studio luci, sfondi e telecamere

Novembre 2011 - Ancora ottimizzazioni e correzioni organi secondari

 

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