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Maggio 2007 ©    

 

 

 

 

RECORD

 

LA COSTRUZIONE
GUINNES WORLD RECORD : "
URCA FOR RECORD"

 
 
Disegni e master in legno ed espanso
 

Per abbattere i costi e i tempi di realizzazione, lo stampo è stato realizzato in espanso e legno, scomponibile sul piano longitudinale in 2 metà.
Tutta la costruzione e i piazzamenti sono realizzati mediante spinature e tracciature sul piano di taglio che diventa piano di riferimento.
Qui si vedono le ordinate longitudinali e la chiglia in fase di preparazione : si ritagliano le copie dei disegni in scala 1:1 e si incollano direttamente sul legno.
Ogni parte viene tracciata e ritagliata separatamente prima dell’assemblaggio curando in particolare le simmetrie e il rispetto delle quote di progetto.

 
 
 

Dopo la spinatura delle due centine longitudinali tra loro, e con il piano di montaggio, si procede all’assemblaggio con la chiglia superiore ed inferiore.
Le parti vengono imbastite e messe in squadra sul piano di costruzione mediante spilli e puntatura con cianoacrilato. Completato l’assemblaggio delle ordinate/chiglie, l’insieme viene rispinato e raccordato per ottenere una perfetta giunzione delle parti in legno che faranno da struttura portante del master in espanso.
Le ordinate, completata la laminazione, verranno poi staccate dal master e formeranno la nervatura di giunzione tra i due "mezzi scafi".

Quindi si procede a piazzare le centine in depron da 6mm e i riempimenti in styrodur ad alta densità. In tal modo si genera una forma maggiorata dello scafo da sagomare in un secondo tempo.

 
 
 
Preparazione master per laminazione
 

Mediante sgrossatura con taglierino e lisciatura con tampone e carta abrasiva in poche decine di ore si arriva ala forma finale pronta per la laminazione.

Sul piano di lavoro protetto da nylon si procede a rivestire con pellicola trasparente per alimenti i due semiscafi ottenendo una superficie liscia e perfettamente "distaccante" tra master e parti da laminare.

   
   

Bloccata la pellicola plastica con nastro adesivo al di fuori della zona da laminare, si procede alla tensionatura mediante phon ad aria calda industriale per eliminare tutte le grinze e farle copiare perfettamente la forma del master.
Completata la tensionatura si controlla la superficie a luce radente per individuare eventuali difetti che, se non eliminati, si trasferiranno al laminato.

 
 
 
Laminazione e postcura delle parti in fibra di carbonio
 

Ora si possono tagliare tutte le pezze di tessuto che andranno impregnate di resina epossidica e poi si può iniziare la loro stesura. All’interno dello scafo viene posto uno strato di tessuto di vetro fine, poi gli strati di tessuto di carbonio impregnandoli con resina epossidica Cyba: tutti i materiali sono forniti dallo sponsor Modelresine.

 
 
Infine si lamina lo strato di vetro di finitura esterna. Date le dimensioni la presenza di alcuni “supporter” è un grande aiuto. Anche la resina va preparata un poco alla volta per lavorarla con la giusta viscosità. Dalle immagini si vede la parte superiore dello scafo completamente laminata in fase di polimerizzazione.
Il tempo totale impiegato è stato di circa 6 ore in 2-3 persone.

Completa la polimerizzazione a temperatura ambiente (24-48ore) è stata effettuata la postcura a 60 gradi delle parti in composito per far raggiungere al laminato le massime caratteristiche meccaniche.
E' stato realizzato per questo scopo un forno "su misura" con un sistema termostatico temporizzato di controllo per rispettare i parametri di postcura previsti dal produttore della resina (Cyba Renlam 5138).
Completato il ciclo di postcura le parti vengono rimosse dal forno, rifinite e controllate.

 
 
 
Laminazione deriva in fibra di carbonio
 

Con una tecnica simile, ma utilizzando anche un sacco a vuoto per una maggiore compattazione del composito è stata realizzata la deriva che, con soli 11mm di spessore e 700 grammi di peso, porta fino a 12Kg di zavorra appesi ad un metro sotto alla coperta.

 
 
 
Preassemblaggio e prove in “vasca”
 

Data una mano di vernice di fondo, i due "semi-scafi" in carbonio (1490 grammi di peso complessivo) sono pre-assemblati e tracciati per la loro prima prova in acqua di verifica della esattezza dei calcoli di progetto. Vengono infatti tracciati i riferimenti della linea di galleggiamento, il centro di rotazione e il posizionamento dei vari pesi esterni ed interni.

Finalmente lo scafo può essere messo in acqua con le varie masse simulanti la zavorra, l’albero, l’impianto radio, i verricelli, etc.
Tutto viene posto nelle posizioni previste a progetto con la massima precisione: è il momento più importante della verifica!

Ed eccola che galleggia esattamente come previsto dai calcoli per 16,5 Kg di dislocamento. Adesso si può procedere nella costruzione seguendo i disegni e le assunzioni di base. Il sistema di calcolo è perfettamente a punto!

 
 
 
Laminazione rinforzi interni coperta
 

Nello scafo superiore vengono laminati i rinforzi e incollati punti di attacco delle strutture di coperta e dei boccaporti.

 
 
 
Assemblaggio e incollaggio delle parti su ordinata intermedia
 

Le due parti dello scafo vengono più volte pre-assemblate per verificare le interfacce e i punti di attacco. Ogni particolare deve essere previsto con esattezza prima della chiusura dei due "gusci": nulla può essere lasciato "al caso", molte zone dello scafo dopo non saranno più raggiungibili.
L’assemblaggio finale prosegue montando l’ordinata centrale sullo scafo “inferiore” e piazzando la scassa della deriva, quella dell’albero e i punti di attacco del sartiame.

Si procede quindi all’incollaggio dell’ordinata centrale sul guscio inferiore. Dopo di che si incollano in posizione: la scassa della deriva e quella dell’albero, gli attacchi delle sartie, del timone, della piastra radio e tutti i rinforzi sottocoperta.

 
 
 
Finiture raccordi dopo chiusura scafo
 

Dopo l’unione dei due semigusci si procede alla stuccatura della giunzione e dei raccordi tra scafo e deriva. Utilizzando resina epossidica caricata con fibre di carbonio e microsfere si ottiene la massima robustezza e una buona uniformità di durezza tra gli riempimenti e le zone in CFC laminate.
Tra le parti smontabili, come distaccante, viene interposta la solita pellicola trasparente per alimenti.

 
 
 
Verniciatura scafo
 
Dopo lunga levigatura e raccordatura si giunge finalmente alla verniciatura
   
 
 
Montaggio attrezzature di coperta
 
Non rimane che montare le attrezzature nelle posizioni previste sui rinforzi annegati e filettati sottocoperta.
Rinvii, cavallotti, meccaniche di albero e boma: poco alla volta l’attrezzatura prende forma. Ogni particolare è essenziale per evitare ogni possibile sporgenza su cui le manovre potrebbero impigliarsi.
Massima cura è posta alle superfici che sono tutte raccordate e concepite per la massima leggerezza: la meccanica completa di albero, bomi e coperta pesa in tutto poco più di 150 grammi.
In questa vista di dettaglio si notano:

- I due elastici che mantengono in tensione le scotte delle vele sui verricelli

- Gli attacchi regolabili delle sartie

- Il piede dell’albero con il sistema di tensionatura del sartiame e le cerniere del boma.

- La meccanica del boma del fiocco che permette di regolare la tensione della balu-mina, l’angolo di rotazione e “il grasso” nelle varie andature.

- due cavallotti di sollevamento dello scafo, uno in posizione baricentrica e uno a prua.

 
 

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