Long
Pike: Studi e presupposti dello
sviluppo per alianti da termica ad elevate prestazioni e
stabilità autonoma
La situazione attuale dei modelli sui campi di gara di
F3J
I modelli sono ormai standardizzati e tutti dispongono
dell'ultimo grido commerciale, ma questo significa che i
mezzi sono uguali per tutti, tranne per chi fa ricerca e li
sviluppa (vedi Samba model e similari).
Con Eugenio abbiamo fatto uno studio sull'evoluzione degli
F3J e riscontato che alcune cose sono in cambiamento lieve,
ma costante da parte dei costruttori e che altri aspetti
sono del tutto trascurati o sviluppati solo su modelli
atipici, ad esempio il Supra.
In base a questi studi abbiamo messo a punto un modello che
fosse la proiezione futura di quello che potrebbe diventare
tra qualche anno l'insieme delle soluzioni vincenti e lo
stiamo provando, per ora con risultati veramente ottimi e
nelle piene aspettative.
Dato che i produttori sono i primi ad essere interessati
alla lenta evoluzione (per vendere un modello nuovo e
diverso ogni 2 anni) e che ormai quasi tutto il mondo dei
piloti top acquista i modelli e non li progetta e costruisce
(a causa dell'elevato livello tecnologico delle
realizzazioni), questo giochino commerciale funziona.
Sviluppare un modello intero ai livelli elevatissimi di
quelli commerciali è praticamente impossibile e quindi
sarebbe un'ipotesi da tralasciare, almeno momentaneamente.
Ma modificare alcune cose partendo dall'ottima base presente
o sviluppare una fusoliera diversa, non sarebbe affatto
impossibile.
I presupposti
Dato che i modelli oggi sono tutti uguali che ci servirebbe
per prevalere in C. d. M.??
Per essere regolari, non stancarsi troppo in una settimana
di gare, pilotare bene anche quando il modello non lo si
vede, ect che cosa serve???
Non un modello più efficiente, quelli ci sono già e vanno
tutti uguali, ma un modello più facile.
Facendo i conti della stabilità longitudinale e trasversale
degli F3J attuali si verifica che sono sottodimensionati,
sono realizzati al minimo necessario per garantire la
stabilita` “minima”. Fusliera non troppo lunga pere
permettere le piantate sui centri e timoni piccoli per
ridurre la resistenza parassita e il peso
Ne consegue che:
- il Pike Superior con i piani a V non arriva a 0,4 di K di
coda.
- il Pike Perfect è appena meglio e mi immagino che Kolb non
usi dei timoni di serie, ma più grandi.
Tutta l'evoluzione dei Pike pare andare lentamente verso K
più grandi, ma che interesse potrebbe avere Samba a fare
subito quello che va bene dato che sta comunque vendendo e
vincendo tutto?
Prima di testare le modifiche avevo il dubbio che servisse
poco, che magari l'ala avesse un Cm0 così basso da farsi
bastare un timone piccolo. Ma dopo le prove non ho
particolari dubbi: va solo meglio.
Il K maggiorato non solo facilita il pilotaggio, ma permette
piu` tolleranza sul centraggio facilitando la messa a punto
e aumentando il rendimento globale in efficienza.
Dato che l’angolo di calettamento ottimale rimane piu`
costante automaticamente , ne risulta che in turbolenza o in
condizioni di visibilita` ridotta il modello volera` da solo
ai calettanti di progetto e di trim e quindi di massima
efficienza/prestazione richiesta.
Andiamo ora a indagare a riguardo del diedro delle ali.
Qualcuno ha fatto i farfalloni (Ava, etc.) senza alettoni,
ma modelli del genere non sono all round, non vanno veloci
ed efficienti come un Perfect o similari.
In gara finora non hanno dimostrato di poter prevalere.
Dall'altra parte i Pike e similari hanno diedri inesistenti
che comportano un costante pilotaggio su 3 assi.
Le versioni con + diedro ne hanno comunque troppo poco per
fare la differenza e necessitano un uso intensivo degli
alettoni per ottenere una virata coordinata.
Quanto si spreca di efficienza ogni spalettata di alettone e
ogni correzione di elevatore e direzionale?
La risposta e` : dal 20 al 50% circa in quel momento, più
tutta l'energia che serve a riaccelerare alla velocità di
planata.
Un buon pilota tiene bene l'assetto e sopperisce anche
grazie a programmi di miscelazioni varie a questa
situazione, ma fare un modello che vola da solo, puo` far
recuperare questa energia che viene sprecata non solo
nell’efficienza dell’aliante, ma anche nelle “energie” del
pilota.
Infatti se il pilota non e` troppo “impegnato” a pilotare ha
energie in più si ha a disposizione per pensare a dove far
volare il modello e guardare gli altri senza essere in
continuo smanettamento che, anche se piccolo, distrugge
comunque il profilo.
Le modifiche da applicare
Per ottenere questo risultato si possono usare i modelli che
ci sono, che si conoscono bene e sono ben centrati. Si
modificano per portare il K di coda ad almeno 0,5- 0,55.
Si può allungare la fusoliera o ingrandire il timone: se si
allunga la fusoliera l’aumento di resistenza sarà
trascurabile.
Il diedro dell'ala all'estremità si può maggiorare di 4
volte di “segando” il terminale a circa 40 cm dalla tip e
tirandolo su da 15 a 20 gradi.
In questo modo si perde solo il 9% circa di superficie in
pianta degli ultimi 40 cm, cioè 1,5% sul totale. Questa
possibile perdita massima di efficienza di 1,5% non è detto
che ci sia: infatti si migliora la distribuzione ellittica
della portanza, si crea una simil winglet che, se non giova,
di sicuro fa poco danno e si aumenta la stabilità
trasversale e il diedro permettendo al profilo di “lavorare”
in asse sul flusso.
Dal punto di vista strutturale non ci sono grossi problemi,
i carichi in quella zona sono piccoli.
Pilotaggio e conclusioni
Con il modello modificato si vola virando con il direzionale
in un pilotaggio 2 assi (che permetterà di manovrare come
con gli alettoni o meglio).
Gli alettoni si useranno solo in "emergenza" e un po' in
controcomando con una differenziazione magari inversa o
split al contrario dove l'alettone interno si abbassa solo
di 3-5 mm max nella fase termica.
La velocità di rollio riscontrata è maggiore di prima della
modifica a parità di corse.
Il raggio di virata può essere più piccolo senza alchimie di
pilotaggio.
In questo modo non si distrugge il profilo dell'ala quando
si gira in termica e quando va dritto il profilo è sempre
perfettamente in asse .
A questo punto avremo tutte le doti del solito modello (Pike,
etc) se deve andare veloce e tutti i pregi del farfallone 2
assi quando ne ha bisogno.
Quando è lontano e non si vede, basta un po' di
direzionale per farlo "girare lì" e lui provvederà al resto,
anche in aria mossa, salendo in modo sicuramente più
efficiente che con un pilotaggio 3 assi approssimativo fatto
a 500 metri di distanza.
Tutte le altre doti del modello saranno inalterate.
Chi vuole ulteriori informazioni o dettagli vari puoi
scrivermi, Claudio Vigada |